LA STELLA GUIDA DELLE FAMIGLIE
DI BAMBINI CON DISABILITÀ
Caro sindaco, basta un’altalena per far felici anche i bimbi con disabilità

Caro sindaco, basta un’altalena per far felici anche i bimbi con disabilità

L'appello di Carlotta per il diritto al gioco e al divertimento per i bambini con disabilità. Lo spunto nasce dalla nuova altalena per bimbi con disabilità che trovano sulle sponde del lago Maggiore e dal "sorriso indelebile" che questa dona a Ginevra, la sua bambina con paralisi cerebrale, mentre dondola piena di gioia come possono fare tutti gli altri bambini suoi coetanei.

Sono la mamma di Ginevra, una bimba di sette anni con disabilità, molto compromessa nel motorio ma non nel cognitivo, ed è dotata di profonda sensibilità.

Le scrivo perché, residente a Milano, possiedo una casa di villeggiatura a Ranco, vicino a Ispra, piccolo paesino del Varesotto affacciato sul Lago Maggiore. Due settimane fa, portando Ginevra nel parco giochi sul lungolago (per altro curatissimo) siamo stati molto piacevolmente sorpresi nel trovare una meravigliosa altalena capace di contenere la carrozzina o il passeggino ingombrante di un bimbo portatore di handicap. È un attrezzo peraltro estremamente semplice che ha regalato un sorriso indelebile sul volto di Ginevra che finalmente poteva sentirsi libera di dondolare autonomamente come tutti gli altri bambini, che la guardavano divertiti, complici di tanta felicità.

Mi sono complimentata con tutto lo staff dello studio tecnico e con il sindaco di Ispra per l’esempio di civiltà e la sensibilità dimostrata. Risiedendo a Milano, in via Massena, zona centrale e circondata di bellissimi giardini, giardini Bompiani, giardini Pallavicino, lo stesso Parco Sempione, mi sono chiesta se anche in virtù degli spazi e del numero di bimbi con disabilità sicuramente superiore rispetto a Ispra, anche da noi fosse possibile installare altalene di questo tipo. Mi sfiora il dubbio che il nostro sindaco non abbia questa sensibilità, e la percezione di un ritorno di immagine positivo che avrebbe l’installazione suddetta. Meglio spendere tempo ed energie deturpando aree come piazza Castello, trasformandola in una sagra paesana di dubbio gusto?

 

Leggi la sua lettera pubblicata sul Corriere della Sera

 

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